Shopper della Lavannara

Le lavandaie con zoccoli guarniti di nodi e di nastri, con monili e corsaletto di seta rosso scendevano dalle colline del Vomero, d‛Antignano e dall‛Arenella, quelle povere avevano una sporta, quelle più ricche conducevano un asino. La biancheria, raccolta casa per casa (la cosiddetta mappata), veniva insaponata, lavata in una tinozza o in un torrente, asciugata e restituita candida e profumata il venerdì. Fili di cotone di vario colore evitavano di confondere i committenti. Alcune lavannare erano riunite in una specie di cooperativa, altre lavoravano alla giornata e per questo venivano dette “giornaliste”. Le lavannare erano donne, fanciulle  che con orgoglio portavano avanti il loro lavoro che era tipicamente femminile e richiedeva abilità e tanta fatica, la lavandaie racchiudevano un mondo di donne con i loro segreti e pettegolezzi, tutte insieme a fare il bucato raccontandosi di amori sfortunati, di amanti e volte litigando e insultandosi…