Shopper del Pizzaiuolo

Un tempo il pizzaiuolo era anche ambulante e la pizza poteva essere “pizza ogge a otto”,  cioè si poteva mangiare e pagare dopo otto giorni, e così la povera gente spesso poteva fare  l‛unico pasto della giornata,  con una pizza, con questo disco di pasta rotonda che il pizzaiolo di Napoli fa girare su se stessa e la stende mandandola in aria. Il pomodoro rovente, i rivoli d‛ olio, il basilico o l‛origano, l‛aglio,  la mozzarella , altri ingredienti trasformavano la pizza nell‛alchimia più riuscita di Napoli. Le pizza venivano cotte nei forni a legna o fritte in enormi pentole di rame, il pizzaiuolo, figura di tutto rispetto, preparava  pizze al pomodoro, pizza con alici e olio, pizza con la mozzarella, ecc…e poi inviava una garzone che con uno scudo convesso di stagno sulla testa andava in giro a venderle  intere o a pezzi. La pizza a Napoli è stata amata perché i napoletani ne hanno saputo riconoscere le virtù e le doti e da questo grande amore ne è nato successo, fama e onore.